OBIETTIVI
Le disposizioni normative introdotte all’art. 33, comma 3-
bis del D.Lgs. n. 163/2006 sono destinate a modificare sensibilmente il sistema degli approvvigionamenti pubblici da parte di tutti i comuni con eccezione dei comuni capoluogo di provincia.
L’esigenza di razionalizzazione della spesa per gli acquisti della pubblica amministrazione ha infatti imposto di procedere alla riorganizzazione delle attività delle amministrazioni locali mediante l’aggregazione e la gestione comune della domanda di lavori, servizi e forniture: più in particolare, per le gare bandite dopo il 1° gennaio 2015, i comuni devono ridefinire le proprie procedure di acquisto, salvo eventuali proroghe, mediante il ricorso ad un nuovo modello organizzativo:
la centrale di committenza.
PROGRAMMA
Il quadro normativo degli appalti pubblici e dei Comuni non capoluogo dopo le recenti innovazioni dei Decreti 66 e 90/2014 rispettivamente convertiti in L. 89/2014 e L. 114/2014:
- l’art. 33, c. 3bis, del Codice appalti e gli artt. 23 bis e 23ter della Legge 114/2014;
- le proroghe e le deroghe previste dalla Legge 114/2014;